domenica 22 agosto 2010

quale politica a Pontinia per le prossime amministrative?

Noi cittadini/e di Pontinia con l'avvicinarsi delle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale previsto per la primavera 2011 ci chiediamo quale politica ci vorrà proposta e quali scelte e programmi politici dopo un lungo e tormentato percorso originato con il dissesto e con diversi progetti che hanno impegnato (ieri, oggi, domani) le aule del tribunale.
L'interesse della comunità, delle classe sociali più deboli, delle famiglie, del lavoro, della casa dovrebbe prevalere sull'interesse di pochi (aziende, imprenditori, politici che siano) così come ci è stato sempre impegnato.
Vero che lo squallore della politica nazionale, con continui scandali di ogni tipo e di livello sempre più basso e con un evidente interesse di parte (o conflitto di interesse), con la ricerca continua della confusione e contrapposizione, offese e urli non aiutano il livello locale.
Vero che il degrado della società che ha mercificato e annullato quelli che una volta erano valori indiscussi (la famiglia, il lavoro, la casa, la dignità, le istituzioni e la religione) è poco favorevole.
Vero che le persone oneste, capaci, disinteressate vengono emarginate dai professionisti della diffamazione, delle offese e dei portatori di interesse di parte o del malaffare.
Però Pontinia ha una dimensione ancora naturale e umana, molti di noi l'hanno scelta non solo per i costi delle abitazioni e della vita ridotti rispetto a realtà limitrofe e potrebbe essere una eccellenza amministrativa, culturale, scolastica, sportiva, sociale, associativa.
E in parte così è stato ed è tutt'ora per alcune realtà che però, ci sembra, stiano mutando da eccellenze a fenomeni commerciali e di massa che, non sempre, anzi quasi mai, tutelano le fasce sociali più deboli.
Il riferimento va all'eccellenza culturale teatrale voluta dall'attuale amministrazione con Clemente Pernarella, ma anche all'insieme delle attività scolastiche, con trasporto, mensa, assistenza sociale.
Passando poi per una serie di situazioni contestate, ci pare, in modo unitario (le centrali elettriche) si arriva invece ad alcuni progetti di cui le voci (maggioranza e opposizioni) non ci fanno comprendere in pieno validità e necessità.
Per esempio i 3 – 4 centri commerciali, che, dai dati raccolti su voci poco chiare, dovrebbe superare l'intera superficie provinciale esistente (Mesa, via Marconi, via del Tavolato, Hilme?).
Altro esempio le rotatorie che periodicamente occupano le cronache con reciproche accuse, attribuzioni di meriti ma di cui non si vede traccia.
Poi gli impianti fotovoltaici, il piano regolatore urbanistico, commerciale e, stranezza, regolamenti sui gazebo e sulle sale giochi. Su attività che, credo, interessano pochi si trova l'accordo e si fanno, su quelli che interessano la comunità invece non si hanno notizie come mai?
Grazie dell'attenzione e se volete, della pubblicazione.


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